La Tempesta

Da Le Cronache del Drago Nero.

E’ da poco passata la mezzanotte e il settimo giorno dell’undicesimo mese dell'anno 206 A.L. è appena iniziato quando il suono di una pioggia battente accompagnata da tuoni e fulmini sveglia le Terre dei Fiumi, scoppiata improvvisamente, senza cenni di maltempo prima di quel momento.
Col passare delle ore la situazione non smette di peggiorare, il vento percorre le Terre dei Fiumi, un vento mai visto colpisce impietoso alberi e campi, case e castelli, strappando il legno dalla terra, sollevando pietre, rami e fango. Tetti vengono divelti e edifici fatti crollare. Le acque del Tridente gonfiano inghiottendo qualsiasi cosa si trovi tra i loro flutti, siano moli, barche o strutture sulle rive. Le onde, tanto a Seagard quanto sulla costa ad est, tra Saltpans e Bianchemura, aggrediscono i moli e le navi, erodendo la pietra, scaraventando i frangiflutti verso le rive e qualsiasi cosa si trovi vicino ad esse. I pianti e lamenti delle vittime sfortunate che finiscono nelle crudeli braccia della Tempesta vengono soffocati e nascosti dall'ululare del vento tanto quanto le preghiere dei disperati.

Cinque giorni passano. Cinque giorni in cui la tempesta flagella la terra, imprigionando i più fortunati nelle loro case e ghermendo gli sfortunati.
Poi finalmente giunge l’alba del sesto giorno. Un alba vera, dove la luce timidamente attraversa la coltre di nubi grigie che finalmente hanno smesso di riversare sulla terra la loro furia.
Col tempo viene realizzato che tale catastrofe ha colpito in modo particolare le Terre dei Fiumi, lasciando pressocchè intoccati tutti gli altri Regni.

Le cause.

Le cause di un simile cataclisma sono, per quel che saggi e Maestri possono sapere, imperscrutabili.
Ciò che è certo è che dall'ultimo degli uomini del popolo, al più importante dei nobili gli animi guardano alla volontà degli Dei come artefici, ma al peccato degli uomini come colpevoli.

Danni notabili e conseguenze immediate.

Sebbene la Tempesta abbia colpito tutte le Terre dei Fiumi, e innumerevoli siano i danni per tutte le terre, come speso accade vi sono luoghi rimasti più al sicuro ed altri meno, tra questi in particolar modo è possibile definire alcuni luoghi che hanno accusato particolarmente il colpo inferto.
Dalle memorie popolari si riporta quanto accaduto presso le Torri Gemelle.
Un fulmine illuminò a giorno i piloni del ponte, una tale intensità avrebbe potuto illuminare l’intera città rendendo ciechi tutti per alcuni secondi. Quello che seguì fù il più fragoroso dei tuoni mai sentiti, l’intera città tremò sotto quella scossa, grida si levarono da ogni angolo delle Torri, il rumore di pietra e legno fracassate si alzarono insieme alla polvere. In un attimo la pioggia divenne un torrente in piena e tuoni e fulmini colpirono la città come se fosse al fine giunto l’ultimo giorno degli uomini. La colonna di pietra si sgretolò sotto la forza dell’acqua e la struttura collassò. [...] Il collasso dell’arcata scatenò una reazione a catena. Uno dopo l’altro i piloni centrali cedettero, facendo inabissare quella parte del ponte, in un tonfo sordo che avrebbe potuto risvegliare gli stessi defunti.
Dalle memorie popolari si riporta quanto accaduto presso Seagard.
I lampi illuminavano la linea della costa, abbracciando tutto il tratto nord orientale della Baia degli Uomini di Ferro. [...] Vide i moli distrutti dalla furia della tempesta, le abitazioni scoperchiate, i relitti delle imbarcazioni ammassati sulla banchina e le fiamme che, alimentate dalla bufera, divoravano i magazzini di pece. Schegge di legno venivano risucchiate in un turbine di acqua e vento mentre gli ultimi brandelli dei vessili in cima alla fortezza venivano strappati dalle aste.
Nelle terre vassalle di Castle Darry, gli uomini della Milizia Indipendente Blackwood sono stati colti di sorpresa e decimati dalla frana scatenata dalla Tempesta.
Nella Capitale dei Fiumi, a Raventree Hall, se le grandi mura hanno difeso la città, nelle campagne e nelle città vassalle sono incalcolabili le strutture danneggiate o crollate. Analogamente si può dire della maggior parte delle città principali dei Fiumi.

Secondo voci e racconti popolari, pare che i templi dei Sette Dei siano stati per lo più risparmiati dalla violenza, ma pare che ciò sia valso anche per gli Alberi Diga di Raventree Hall e Harrenhal.


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