Culto dei Sette

Da Le Cronache del Drago Nero.

Il Culto dei Sette (o Culto) è la religione più diffusa nei Sette Regni. Gli “déi” del Culto vengono anche conosciuti come i “nuovi dèi” per differenziarli da quelli del Nord.

Origini

La diffusione del culto dei Sette nel Westeros coincide con l'arrivo degli Andali migliaia di anni fa. Di questo popolo si sa ben poco, di loro si dice che erano abili navigatori e che sapessero forgiare armi ed armature in ferro, cosa che permise loro di sottomettere rapidamente i Primi Uomini. La leggenda vuole che agli albori della civiltà andala i Sette Dei si mescolassero tra la gente comune insegnando loro le arti, lasciando poi la terra con la promessa di grandi conquiste in un territorio occidentale.
La religione si diffuse rapidamente e la quasi completezza del Westeros venne convertita eccezione fatta per il Nord, che non cadde mai sotto gli attacchi degli Andali, nella Valle e nelle Terre dei Fiumi dove alcune casate decisero di rimanere fedeli agli Antichi Déi e le Isole di Ferro in cui il culto non attecchì mai.

Il Culto

I membri del Culto predicano i Sette, come aspetti divini di unico Dio. Questa sottigliezza non è spesso colta dai meno istruiti, che si riferiscono ai Sette come fossero entità divise, Sette Dèi. Il numero “sette” è considerato sacro a questa religione: Sette sono le facce del Dio, Sette sono gli Inferi, Sette i Paradisi, Sette sono le costellazioni sacre.
La storia stessa della fede è racchiusa ne “La Stella a Sette punte”, testo sacro vecchio quanto gli Andali. In base alle proprie necessità, un fedele si rivolge ad uno dei Sette volti. Questi sono:

  • Il Padre: rappresenta il Giudizio e viene pregato da coloro che richiedono giustizia, con la formula “possa il Padre giudicare con giustizia”. E’ raffigurato con le fattezze di un uomo barbuto e dal cipiglio austero o come una bilancia. Decide la lunghezza della vita dei mortali.
  • La Madre:rappresenta la maternità ed è pregata per la fertilità o la compassione. Incarna il concetto di misericordia ed è rappresentata da un sorriso amorevole. Viene pregata, a volte, da coloro che chiedono pietà per la propria vita o quella dei cari.
  • Il Guerriero: rappresenta la guerra e protegge i credenti dai nemici dei Sette. Molti gli rivolgono preghiere prima di una battaglia, in cerca della determinazione e del coraggio necessari per conquistare la vittoria. E’ sempre raffigurato con la spada alla mano.
  • La Vergine: rappresenta l'innocenza e la castità, ed è pregata per donare e proteggere le virtù di una fanciulla. E' rappresentata da un fiore o da una rondine.
  • Il Fabbro: rappresenta l’artigianato ed il lavoro, e viene pregato da coloro che cercano la forza per portare a termine un duro compito. Porta con sé un martello.
  • La Vecchia: rappresenta la saggezza, porta una lanterna d'oro vivido ed è pregata per trovare la giusta via. L’iconografia è quella di un’anziana donna, dalla pelle raggrinzita.
  • Lo Sconosciuto: rappresenta la morte e l'ignoto. Pregato raramente e di solito da emarginati, di norma nessuno lo nomina, se non durante le cerimonie funebri. Non ha un sesso definito, viene rappresentato come una figura incappucciata.

Le pratiche

Il Culto dei Sette è stato riconosciuto come la religione ufficiale dei Sette Regni ed è integrato nella sua legislazione. Il Culto prevede serie di rigide regole morali e condanna la dissolutezza, il gioco d'azzardo, l'omicidio di consanguinei, l'incesto, l'illegittimità. I seguaci del culto pregano gli Dei per ottenere grazie e favori differenti a seconda dell'aspetto a cui ci si rivolge.
Il culto viene iconograficamente rappresentato da stelle a sette punte, prismi luminescenti ed arcobaleni: la luce emanata dai cristalli rappresenta l'essenza di sette aspetti in una unica entità divina. Sono comuni anche maschere raffiguranti i sette volti e statue simboliche in pietra o in metallo prezioso. I fedeli sono soliti accendere un lume ai piedi dell'aspetto divino a cui si indirizzano le preghiere, perciò in tempi di guerra ci si aspetta che la statua del Guerriero sia stracolma di candele e che la Vergine riceva attenzioni particolari quando giunge il momento di trovare marito alla propria figlia.
Sono accettate anche ordalie in nome dei Sette, dimostrare di essere protetto dagli dei equivale ed essere scagionato da ogni colpa davanti ad un tribunale. Durante un processo l'accusato può chiedere un Giudizio per Combattimento dove dichiara di provare la sua innocenza agli occhi degli Dei in un duello all'ultimo sangue con il suo accusatore.
Una forma più complessa e rara è rappresentata dal Duello dei Sette dove accusato ed accusatore devono radunare sei compagni che combattano al proprio fianco, dando così vita ad un combattimento sette contro sette, fino a che uno dei contendenti muore o si arrende dimostrando così di essere dalla parte del torto. Nei giudizi per combattimento è possibile chiedere che un campione combatta al proprio posto nel duello mortale. Queste pratiche sono solitamente effettuate tra la nobiltà ed è raro che un popolano richieda un Giudizio per Combattimento, inoltre non è richiesta la presenza di un Septon per dare il via a questo tipo di ordalie.

Ruoli Religiosi

I sacerdoti devoti al Culto sono conosciuti con il nome di Septon (gli uomini) e Septe (le donne) e nel dar voti rinunciano al proprio cognome. I Septon si vestono con tuniche bianche o grigie generalmente, adornate da sette cinture di diverso colore. Ognuno di loro è devoto ad un aspetto dell'unico Dio e porta con sé un simbolo che ne testimoni l'affiliazione (ad esempio i Septon devoti al fabbro portano dei piccoli martelli di metallo attaccati al collo).
Le Septe, anch'esse tipicamente vestite di abiti chiari (dal grigio a blu), spesso servono come governanti nelle Casate o appartengono ad uno dei maggiori ordini clericali facendo vita da convento. Un processo tenuto ad una donna, tenuto al cospetto del Culto, prevede sempre una septa nella giuria formata da sette membri.
I septon sono spesso devoti agli aspetti maschili della divinità: alcuni indossano mantelli da fabbro, altri armature intarsiate di pietre preziose e sono soliti presiedere alle cerimonie ed ai duelli.Le septe rappresentano gli aspetti femminili.


Il Culto è guidato da un consiglio formato dai septon e dalle septe di rango più alto presieduto dall'Alto Septon che rappresenta la massima carica e risiede nel Grande Tempio di Baelor.

  • Alto Septon

A capo del Credo vi è l'Alto Septon, il padre della Fede, la voce dei “nuovi dei” sulla terra. Gli Alti Devoti, ne eleggono uno nuovo alla morte del precedente. Il septon prescelto rinuncia al proprio nome: secondo i dettami della Fede infatti, l'eletto non ne ha più necessità, essendo asceso a tramite tra i Sette ed i mortali, e da quel momento sarà conosciuto solo come “Alto Septon”. E' riconoscibile da abiti argentati ed una corona che gli adorna il capo.

  • Alti Devoti

Concilio ristretto delle più alte cariche clericali del Culto dei Sette. I membri possono essere identificati attraverso gli abiti di stoffa argentata e corone di cristallo. Si riuniscono sovente per prendere importanti decisioni circa la gestione del Culto e si occupa di eleggere (spesso tra i propri membri) il futuro Alto Septon.

  • I Reietti

Sacerdoti che per motivi personali hanno deciso di abbandonare la vita clericale e darsi al pellegrinaggio. Indossano un saio marrone e vagano per il continente elargendo benedizioni a coloro che incontrano. A volte capita di incontrarli in villaggi troppo piccoli per avere un proprio septon, dove svolgono, nel tempo in cui vi dimorano, le normali pratiche religiose per poi ripartire.

  • Santi Fratelli e Sante Sorelle

Costoro sono conosciuti come i membri più umili del Culto. Si vestono con saii consunti (grigi o bianchi) e, spesso hanno una coppola, segno di umiltà, per mostrare al Padre che non hanno niente da nascondere. Costoro si ritirano in comunità monastiche, “Sept”, trascorrendo le giornate in contemplazione, penitenza, preghiera e silenzio. Il Fratello anziano, è il Santo Fratello a capo di una comunità maschile, mentre la Matrona è la santa sorella a capo di una comunità femminile.

Ordini Religiosi

La maggior parte di questi ordini è stato sciolto con l'arrivo della dinastia Targaryen ma è bene ricordare i più importanti:

  • Il Credo Militante (Non più esistente): Un tempo braccio armato della Fede dei Sette, sotto il comando dell’Alto Septon, comprendeva due ordini militari, entrambi composti da combattenti devoti ai Sette: i Figli del Guerriero e i Poveri Compagni (conosciuti rispettivamente come “Spade” e “Stelle” a causa dei simboli).
    • I Figli del Guerriero (non più esistente): Erano cavalieri e nobili che aveano abbandonato le loro terre per combattere in nome dei Sette. Famosi per indossare armature dorate o argentate impreziosite con gemme e mantelli arcobaleno, portavano una spada il cui pomo era costituito da una stella a sette punte. Temuti per il loro fanatismo religioso, punivano severamente coloro che consideravano infedeli. Conosciuti anche come "La Spada dei Sette".
    • I Poveri Compagni (non più esistente): Formati da umili popolani che imbracciavano armi improvvisate (martelli da fabbro, falcetti per la mietitura, forconi) e portavano scudi con la stella a sette punte. Contavano sia uomini che donne tra le proprie fila e vagavano per le campagne scortando i pellegrini e proteggendo gli indifesi.
  • Le Sorelle del Silenzio: Ordine composto da sole donne e devoto allo Sconosciuto. Le sue adepte prendono i voti di silenzio e castità, vestono di grigio e si coprono il volto, ad eccezione degli occhi. Si occupano dei cadaveri dei morti preparandoli alla sepoltura rimuovendo loro le interiora e cospargendoli di incensi ed erbe profumate per nasconderne l'odore.
  • Lame dei Sette

E' un titolo onorifico, creato da Alastor Florent e Lyonell Florent con la benedizione di Sua Sacralità l'Alto Septon. Può essere conferito ad un massimo di sette persone, di comprovata fede nei Sette Dei, non appartenenti alle caste sacerdotali. Coloro che vengono investiti di tale titolo hanno il compito formale di proteggere i rappresentanti della Fede, sono gli unici autorizzati a portare armi di fronte ai septon e nei luoghi di Culto in occasioni rituali. Non hanno in realtà dispense particolari, sono ordinariamente sottoposti alla legge del Re e dei territori in cui si trovano. Tra coloro che possiedono o sono stati investiti di tale titolo ricordiamo Lord Nathan Sungarde

Storia recente

Al momento del suo arrivo nel Westeros, Aegon il Conquistatore si convertì al Culto, ottenendo così la benedizione dell'Alto Septon. Questo gli permise di integrarsi più facilmente e fino alla sua morte sostenne la fede dei Sette.
Alla morte di Aegon i rapporti tra i Targaryen e il Culto andarono sgretolandosi a causa dell'usanza dei valyriani di sposare i propri consanguinei, al fine di mantenere pura la linea di sangue, usanza fortemente osteggiata dai Septon.
Il Credo Militante combattè strenuamente contro i conquistatori alleandosi con gli oppositori della Corona fino ad arrivare a una sanguinosa guerra civile.
Maegor il Crudele attuò una sanguinosa repressione nei confronti del Credo Militante, proclamando un editto secondo il quale è proibito impugnare armi a chi prende i voti, causando migliaia di morti da entrambe le parti. Solo con Jaeherys I "il Conciliatore" le violenze cessarono e il Re propose una amnistia per tutti quelli che parteciparono alla ribellione, a patto che sciogliessero tutti gli ordini armati. L'offerta venne accettata, ma in cambio la Corona giurò di proteggere incondizionatamente il Culto negli anni a venire.
Scegliendo Septon Barth come Primo Cavaliere, Jaeherys I siglò una pace duratura. Il centro del Culto si trasferì ad Approdo del Re dove Baelor I, detto "Il Septon Re", fece costruire il Grande Tempio di Baelor. Baelor si oppose alle crescenti richieste di riarmare il Culto, convinto che l'unica vera arma fosse la preghiera. Famoso per i suoi sogni premonitori e la sua devozione incondizionata, Baelor nominò Primo Cavaliere una successione di popolani in cui egli vedeva un aspetto della divinità ed era solito sopperire alle disgrazie che accadevano nei Regni con lunghi digiuni, l'ultimo dei quali si prolungò per troppo tempo portandolo alla morte.
Tra le sue imprese va ricordato un lungo pellegrinaggio nel deserto di Dorne, dove si recò per chiedere il rilascio del principe Aemon. Questi era rinchiuso in una gabbia circondato da vipere velenose e la leggenda vuole che al passaggio di Baelor i serpenti si fecero da parte, inchinandosi al suo cospetto con grande meraviglia dei presenti.
Durante la prima ribellione Blackfyre il Culto sostenne i lealisti e Daeron II mantenne saldo il legame con la religione dimostrandosi un Re devoto.

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