Gordon Blackwood
Gordon Blackwood | |
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Origini | Terre dei Fiumi |
Titolo | Lord Protettore delle Terre dei Fiumi |
Consorte | |
Vedovo di Juline Grell ┼ | |
Erede | Lady Ranel Blackwood |
Altri figli | Jacob Blackwood┼, Ariana Blackwood, Hallister Blackwood┼ |
Genitori | Lord Banjicot Blackwood┼ e Lady Elsebeth Royce┼ |
Parenti | Quentyn Blackwood┼ e Roger Blackwood┼ (fratelli maggiori), Robard Blackwood (cugino), Lyra Blackwood (cugina) |
Cresciuto nel maniero di Raventree Hall, è vissuto all’ombra dei suoi due fratelli maggiori, Quentin e soprattutto Roger, celebre e controverso capo della casata.
La sua "fortuna" è stata quella di nascere in una famiglia credente negli Antichi Dei, poichè secondo tradizione dei Sette, come terzo figlio avrebbe dovuto intraprendere la via del Credo.
Fin da giovane è stato addestrato come soldato e comandante, ma non ha mai mostrato grande passione per la spada in sé. La sua vera vocazione è sempre stata la strategia militare, la logistica, la storia delle guerre e la teoria del comando. È uno studioso della guerra, più che un combattente sul campo.
Nonostante questo, Gordon incarna in pieno le virtù dei Blackwood: determinazione, forza d’animo e autorità naturale. In gioventù era spesso definito “la mente fredda dei Blackwood”, contrapposta al fuoco impulsivo del fratello Roger. Ciò nonostante, poco dopo l'ottenimento del cavalierato viene nominato capitano della terza legione di Raventree Hall
In gioventù sposa Lady Juline Grell dalla quale ha quattro figli, in ordine di nascita: Jacob, Ranel, Arianae, Hallister (a distanza di 15 anni dalla sorella).
Durante gli anni della crescita del potere dei Blackwood, Gordon è sempre stato nell’ombra, curando l’organizzazione militare e strategica. Ha gestito le retrovie durante la caduta della Casa Bracken, storici nemici della sua famiglia, nel corso della Seconda ribellione Blackfyre. Mentre Roger guidava gli assalti, Gordon era il tessitore silenzioso delle vittorie: riforniva, ordinava, gestiva. Il suo nome non era sulla bocca dei bardi, ma lo era nei rapporti militari e tra gli ufficiali.
Durante la diserzione delle truppe Blackwood, alla morte di Roger, ha preso la famiglia e si è rifugiato nella magione di campagna oltre i boschi di Raventree Hall in attesa di far calmare le acque, visto il caos che regnava nella Capitale dei Fiumi. Ripresa in mano la situazione inizia a comparire nelle scene di potere delle Terre dei Fiumi, inizialmente aiutando a placare ed amminstrare parte dell'esercito Blackwood e successivamente guidando le terre dei fiumi in assenza di Lady Naerys Celtigar come suo portavoce e castellano, oltre che capo militare. In questo tempo la sua influenza cresce silenziosa ma decisa, apprezzata da chi ama ordine e stabilità più che gloria e battaglie.
Alla nascita di Betha Blackwood, erede femmina di Roger, ha dato il suo appoggio alla bambina e quindi alla Reggente, la vedova Naerys Celtigar, per evitare ulteriori spargimenti di sangue e guerre interne.
Nel 204 AL perde il figlio ed erede Jacob a seguito delle ferite riportate durante la Tempesta.
Rimane vedovo nel 208AL quando la moglie Juline muore durante i funerali di Lady Melissa Blackwood ad Approdo del Re ufficialmente a causa di una ribellione.
Nel decimo mese del 209 AL, quando Lady Naerys Celtigar rivela la sua fedeltà alla causa Blackfyre e la sua presunta discendenza bastarda da Aegon IV Targaryen, viene nominato nuovo Lord Protettore delle Terre dei Fiumi.
Durante i festeggiamenti di Riposo della Rosa, avrebbe dovuto presentare ai nobili dei Fiumi il figlio di appena un anno, e adesso erede del Protettorato dei Fiumi, Hallister Blackwood; purtroppo il piccolo muore avvelenato poche ore dopo il suo arrivo, nello sconvolgimento generale lasciando il padre visibilmente sconvolto dal dolore. Sebbene nella culla del piccolo sia stata ritrovata una lettera firmata a nome di "Naerys Blackfyre" questa viene subito identificata come falso dai Maestri. Interrogata sotto tortura la balia, si scopre che è stata la nutrice ad avvelenare di fatto il bambino inserendo il veleno nel latte per il viaggio. Non è noto al momento chi fosse il mandante dell'omicidio.