Massacro di Lys

Da Le Cronache del Drago Nero.

Antefatto.

Il ventiseiesimo giorno dell’undicesimo mese ha luogo la cerimonia di presentazione dell’erede di Casa Blackwood celebrata in nome degli Antichi Dei da Elwood. Al termine vengono invitati tutti i presenti a rendere omaggio al piccolo; tra gli spettatori si sono però infiltrati alcuni ribelli, fedeli di Roman, rimasti indietro dopo la ritirata delle truppe Blackfyre. Una di loro, una donna per prima si avvicina a Lady Naerys Blackwood riuscendo a ferirla e strapparle il piccolo di mano minacciando di ucciderlo a qualsiasi mossa, si tratta di Kira, cerusica al servizio di Roman Manwoody sin dai tempi in cui l’uomo era un Lord dei Fiumi. Con lei anche altri numerosi ribelli si rivelano imbracciando le armi nel momento in cui rapisce il piccolo. Lady Freya Paege reagisce immediatamente tagliando la gola alla donna cui si è trovata alle spalle che, prima di cadere priva di vita, riesce a pugnalare a morte il piccolo.
Allo scontro che segue soltanto uno dei ribelli sopravvive. Preda della rabbia per la morte del figlio, Lord Roger Blackwood giustizia Lady Paege accusata come parte della causa della morte del figlio. E’ lui in persona a torturare l’uomo catturato facendosi rivelare che il motivo della loro presenza in quel luogo era proprio il bambino, come lord Blackwood aveva ucciso il figlio di Roman loro volevano colpire il suo. Riesce inoltre ad estorcere al traditore, prima di giustiziarlo, il luogo in cui Roman si è rifugiato: una locanda su una spiaggia a sud di Lys.

L’attacco.

Il sesto giorno del dodicesimo mese salpa dal porto di Saltpans la nave diretta verso Lys, determinata a fare ritorno soltanto con la testa di Roman Manwoody infilzata su una picca a prua della nave. A bordo, con Lord Roger Blackwood, si trovano, a partire dai nobili, Lord Lambert Baratheon, Lord Axell Ashford, Lord Connor Royce e Lord Dryland. Proseguendo con il resto del seguito, composto da Ser Nathan Sungarde, Ser Luke Templeton, Ser Edwin Drumm, Ser Eon Corbray, le due lady, Morrigan Penrose e Jezebel Vane, e l’armigero Gheralt Snow.

Lo sbarco sulla spiaggia è velocissimo, tanto da non permettere alle milizie Lyseiane di reagire in tempo. I soldati Blackwood procedono diretti assieme al loro comandante Lord Roger. La taverna si rivela effettivamente ospitare numerosi ribelli, sterminati senza pietà, giustiziati senza parola proferire per Tradimento. In poco tempo il legno si copre di sangue e le voci e i rantoli si quietano. Roman Manwoody viene trovato in una delle camere da letto ai piani superiori, ferito. Seduta stante viene giustiziato da Lord Roger in persona. Con lui, ad accudirlo, si trova Rhelya Blackfyre, una delle figlie di Daemon Blackfyre, divenuta, si sospetta, sua amante. Come per l’uomo, anche lei viene giustiziata immediatamente. Voci dicono fosse incinta del traditore. Nessuno degli ospiti alla locanda in quel momento vedrà più un giorno.
La nave salpa nuovamente verso Westeros entro la sera.

Il ritorno.

Come promesso, la prima tappa al ritorno è la Capitale, dove Lord Roger e gli uomini con lui vengono accolti come eroi in fanfara e ricevuti dal Re in persona.
Il ritorno nei Fiumi è altrettanto glorioso. Una grandissima folla di persone e soldati li attende sul molo, accumulatasi in breve tempo dal momento in cui le vele sono state avvistate all’orizzonte.
Lord Blackwood, rigido e marziale, è il primo a scendere a terra. Al suo seguito vi sono i nobili, con le loro scorte, ed i guerrieri che hanno partecipato all’impresa. Il discorso che tiene sarà ricordato da tutti i presenti.

Le conseguenze.

La questione Essosiana non può ancora dirsi risolta.

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